L’Universo in pentola : 1°Dispensa “La trippa e i Canederli”
Scritto da: Mauro Biagetti, in Notizie, Articoli, Cieli e cibiLa collaborazione con gli amici del CROSS, ha subito in questi giorni una nuova , positiva accelerazione.Non contenti di scambiarci le immagini di galassie da controllare ,abbiamo deciso che era tempo di conoscere meglio le nostre radici e per questo non c’è nulla di meglio che scambiarsi alcune ricette tipiche.Quindi ,finchè ci sarà consentito ,pubblicheremo ogni tanto una coppia di ricette provenienti dal Cadore e dal Pisano.Chiunque se la senta può dare il suo contributo,la preferenza è per ricette semplici ,povere nella loro forma originale di casa vostra,non come vengono trascritte oggi su certi libri,ovviamente ci saranno anche delle gustose eccezioni.Si comincia con “La trippa” fornita dal sottoscritto e i “Canederli”gentilmente forniti da Marco Migliardi e c. Buon appetito
La trippa.
La cosa migliore sarebbe acquistarla dal macellaio di fiducia perché più saporita di quella del supermercato che a volte ha anche una pessima consistenza ,ma in mancanza di meglio va bene anche quella.
Ogni famiglia, dalle nostre parti, ha una sua ricetta per preparare la trippa che a volte viene arricchita anche con altri ingredienti.
Qui propongo le 2 versioni più semplici e povere,quelle che conosco e che preferisco.
Per cominciare va lavata accuratamente e ,se non lo è già, va tagliata a striscioline di circa 1 cm di larghezza,meglio meno che più.
Per la versione che io definisco più “ardita”, si prepara un trito abbondante e piuttosto fine di aglio,prezzemolo e peperoncino e lo si fa andare in una teglia con dell’ottimo olio di oliva per pochi secondi Quindi si aggiunge la trippa,si sala e non appena si sarà ritirata l’acqua presente si aggiunge del pomodoro ,ma non troppo e si porta a cottura .Vanno bene sia i pelati che la passata.
Il tempo di cottura varia a seconda del taglio,dell’età dell’animale e della provenienza ,(quella del supermercato è in genere più dura)
Calcolate tra un’ora e mezzo e due ore e mezzo e in ogni caso assaggiare non è peccato, quando è tenera è pronta. Se tende ad attaccarsi allungate con un po’ di acqua calda.
Va servita ben calda ,con abbondante Parmigiano grattugiato.
La seconda versione differisce solo nel soffritto che in questo caso è quello classico :cipolla ,carota,sedano. Il procedimento è lo stesso solo che risultando un po’ più dolce , una volta messa nel piatto si può aggiungere una bella macinata di pepe a piacere ed è tollerato il lusso di qualche fiocco di burro , in ultimo il solito Parmigiano.
In genere viene mangiata da sola , ma per non far adirare i nutrizionisti può essere accompagnata da verdure cotte in vario modo,anche i fagioli vanno bene.
Ingredienti: pane raffermo (almeno 1 panino per p.), speck, salame, mortadella, formaggio fresco, cipolla.
Il pane va tagliato a dadini piccoli e rosolato leggermente. Gli si aggiunge della cipolla tagliata fine e rosolata con una foglia di alloro. Si impasta con una spolverata di farina e uova intere sbattute con un po’ di latte tiepido (4 o 5 uova per 10 pp), si aggiungono i salumi e il formaggio a dadini e, volendo, del prezzemolo. L’impasto deve risultare asciutto, ma non duro e un po’ appiccicoso (per asciugare aggiungere farina, mentre per ammorbidire uova, ma poco latte). Si preparano delle palline,grandi circa come un mandarino, bagnando le mani e arrotolando tra le mani un po’ di impasto. Le palline si cuociono in acqua con un dado per 15 minuti e vanno servite con brodo leggero.
Con lo stesso procedimento si possono preparare anche i canederli verdi, sostituendo i salumi con delle erbette di campo (o in assenza, coste o spinaci) brasate e tagliate fini, rimane presente il formaggio. Si devono servire asciutti, con una grattata di ricotta affumicata e/o di parmigiano, burro fuso, prezzemolo o erba cipollina.
Gennaio 24th, 2009 alle 12:24
Complimenti per le ricette!!!! Non conoscevo i Canederli … si impara
sempre qualcosa con le stelle.. Ma perche non organizzate una serata di
degustazione di codeste ricette? Daniela Mancini
Gennaio 24th, 2009 alle 16:02
Perfettamente d’accordo con Daniela.
Gennaio 24th, 2009 alle 18:20
Se in futuro , tra le varie ricette , troveremo quella per la polenta avrei in mente il recipiente adatto .
Non è in rame ma in compenso il fondo in vetro assicura l’antiaderenza .
Gennaio 25th, 2009 alle 20:41
Sarebbe bello poter organizzare questo tipo di serate .
Non è cosi’ semplice però ,servirebbe la partecipazione attiva di tutta l’Associazione ( non solo a tavola ) Comunque fra le tante altre cose si può parlare anche di questo……A me sta bene