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da www.uai.it

E’ noto da tempo che Eris (che provvisoriamente era stato denominato UB313, e in seguito Xena), è leggermente più grande di Plutone; nuove osservazioni mostrano che è anche più massiccio, giustificando così il declassamento di Plutone dallo stato di pianeta a pianeta nano, decisione presa nell’agosto dell’anno scorso.

icordiamo brevemente che dalla sua scoperta nel 1930 fino al 2006, Plutone è stato considerato come il nono pianeta del sistema solare, il più lontano dal Sole e anche il più piccolo. All’inizio del 2000 la scoperta sempre più frequente di corpi celesti della stessa grandezza ai confini del sistema solare hanno spinto gli astronomi a porsi il problema di che cosa sia realmente un “pianeta”. Da qui la decisione di creare un nuovo tipo di oggetti: i pianeti nani, di cui fanno parte sia Eris che Plutone.La decisione di declassare Plutone dal suo rango di pianeta aveva provocato la rivolta di una parte della comunita’ scientifica e del grande pubblico, che sperava che questa decisione fosse annullata.
Le recenti misure tendono a confermare che Plutone non è il “re dalla fascia di Kuiper”, come per molto tempo è stato creduto, ma un oggetto abbastanza comune in questa regione lontanissima dal Sole.
Mike Brown ­ con Emily Schaller, co-scopritori di Eris nel 2005 per mezzo del telescopio Samuel Oschin da 48 pollici dell’osservatorio di Palomar e autori di queste nuove misurazioni, hanno trovato un alleato prezioso per calcolare la sua massa: Dysnomia, il satellite naturale di Eris.
Dysnomia ha un diametro di circa 150 chilometri, è a circa 37.000 chilometri da Eris ed ha “un mese” lunare di 16 giorni.
Plutone e Eris sono essenzialmente gemelli, salvo che Eris è un po’ più pesante e il più freddo dei due.

Le precise osservazioni dell’orbita del satellite da parte del Telescopio spaziale Hubble e del Keck delle Hawaii, hanno permesso, per deduzione, di risalire alla massa di ciascuno dei componenti la coppia di corpi celesti.

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